Hai un’azienda e vorresti promuoverti ma non sai qual è la migliore strategia. Innanzitutto occorrono due cose: i tuoi punti di forza e a chi ti rivolgi.
Partendo da questo devi focalizzare bene il tuo obiettivo: vuoi aumentare le vendite o la tua autorevolezza come brand?
Con le risposte in tasca devi parlarne con un creativo. Molto spesso le aziende si rivolgono ad un’agenzia pubblicitaria. Questa si pone come intermediaria tra la tua azienda e chi realizzerà il prodotto finale.
Offrono diversi servizi ma conviene pagare un’intermediazione se puoi scegliere di affidarti direttamente a un creativo e alla sua casa di produzione?
Sono Massimo Ivan Falsetta, regista specializzato nella produzione e creazione di spot pubblicitari, e a mio avviso è più importante destinare quante risorse economiche possibili per il video prima di ogni cosa.
Inoltre hai un solo interlocutore e molta più semplicità d’azione.
Con il creativo in base a quello che vuoi ottenere bisogna scegliere la tipologia di comunicazione e conseguentemente di video pubblicitario che fa al caso tuo.
Si parte dallo spot “corporate”, dove si illustra la tua azienda o i tuoi prodotti in modo schietto, descrittivo e diretto. In genere è quello più economico.
Poi ci sono gli spot “emozionali” che hanno un’estetica, a volte una storia e sono girati con attori o modelli professionisti. Dichiarano nel video il prodotto che si ha intenzione di pubblicizzare. Il costo varia da qualche migliaio di euro fino a milioni come nel caso degli spot Dolce&Gabbana dove ho lavorato con Giuseppe Tornatore.
Il mondo degli spot pubblicitari si è però evoluto in funzione dell’entrata in scena del web e della pandemia.
Sono nati infatti da qualche anno i fashion film, il branded entertainment e il product placement.
- Branded entertainment o conosciuto anche come branded content. Ne hai mai sentito parlare? Nella galassia dei nuovi metodi di fare marketing digitale che mirano a ridurre la distanza tra azienda e cliente finale si inserisce il Branded Entertainment. Oggi il nostro cliente è sommerso di contenuti, quindi cosa scegliere? Di certo ci vuole qualcosa che attragga la sua attenzione. È fondamentale coinvolgerlo in una emozione. Questa è la migliore soluzione. In sostanza un regista pubblicitario professionista si occupa di creare un branded short (un cortometraggio brandizzato) della durata di 15 -20 minuti al massimo con una storia che gira intorno al brand ma senza renderlo invadente come è stato in uso fino ad ora con la pubblicità tradizionale ma ormai obsoleta.
In sostanza il brand, dopo aver spiegato il suo prodotto al creativo, a chi si rivolge e su che carico emozionale punta, si relaziona con il regista pubblicitario che con la sua casa di produzione si occupa di scrivere la storia, scegliere gli attori (che a seconda del budget possono essere dei vip), girare il film e consegnarlo alla azienda. Il cortometraggio brandizzato può (ma aggiungiamo deve) avere prestigiose vetrine in importanti festival e ottenere così prestigio, pubblicità e stampa a costo zero.
In alternativa al cortometraggio brandizzato ci può essere una webserie brandizzata che viene creata e lanciata a puntate sul sito aziendale o anche su tv on demand popolari.
I costi per questa operazione partono dai 20.000 euro e possono salire a seconda di quanto si vuole spendere. La formula è semplice, più cose chiedi, più è ricca la storia e la lavorazione, più aumenta il budget per la realizzazione dell’opera cinematografica.
L’intero importo è deducibile al 100% dal reddito d’impresa con conseguente riduzione delle tasse.
- Product placement. Funziona come il branded marketing content ma anziché creare un contenuto specifico per il brand che come abbiamo visto può avere un costo non indifferente, si inserisce in un progetto già esistente del regista pubblicitario e della sua casa di produzione. In sostanza, un regista pubblicitario gira una sua storia dove in sceneggiatura ha degli oggetti o delle scenografie che si prestano a mostrare marchi commerciali, sia un oggetto (per esempio la protagonista beve una birra e si inquadra la marca) o una location (i due fidanzati si incontrano in un ristorante specifico e si mostra l’insegna o la tovaglietta del ristorante). I costi per questo sono in genere inferiori.
I costi per questo servizio variano dai 1000 euro fino a quanto richiede la produzione cinematografica a seconda della visibilità richiesta.
Anche in questo caso l’intero importo è deducibile dal reddito d’impresa con conseguente riduzione delle tasse.
L’ultimo modo che ti proponiamo è il fashion film. Io sono il fondatore del RIFFF Roma international fashion film festival. È l’ultima frontiera della pubblicità. Non farti ingannare dal nome, questo tipo di pubblicità che in sostanza fonde il brand con l’estetica del cinema non è solo appannaggio del settore della moda ma di tutti. Con fashion film infatti si identifica un genere di pubblicità che mira a creare un rapporto diretto con il cliente finale grazie all’estetica di un piccolo cortometraggio a scopo pubblicitario dove il brand viene messo in risalto ma senza svelarsi per apparire solo nel titolo finale. La destinazione è il sito aziendale dove a fine visione si appone un pulsante che, forte della carica empatica generata, spinge il cliente ad acquistare il nostro prodotto.
I costi per un buon fashion film della durata di massimo cinque minuti con degli estratti di 30-60 secondi parte in genere dai 10.000 euro e può salire a seconda dell’idea e della presenza di testimonial vip o location di prestigio.
Anche in questo caso l’importo speso, regolarmente fatturato, è totalmente deducibile con un cospicuo abbassamento delle tasse da pagare.
Come ho spiegato sul suo sito ufficiale, ricordo che tutte quelle aziende che sono sopravvissute alla pandemia lo hanno fatto perché sono stati al passo coi tempi e si sono innovate. Nel campo della pubblicità creare contenuti interessanti ed empatici è la nuova frontiera, se questo poi comporta dei vantaggi fiscali perché non accaparrarsi tutti questi vantaggi!
Prendiamo per esempio la moda. Il fashion film ha fatto si che i fatturati non scendessero nonostante le maison avessero in negozi su strada chiusi.
Il cliente è spettatore, quindi è veramente a portata di click la vendita. A fine visione infatti si pone una “call to action” e se il video ha fatto il suo dovere è molto probabile acquisire un nuovo contatto o un nuovo cliente.
Quindi riassumendo:
i vantaggi che si hanno nell’investire in spot pubblicitari sono molteplici. Il primo è fiscale. Fino a 200.000 è direttamente deducibile. Poi un buon spot pubblicitario aumenta le vendite e l’autorevolezza della tua azienda.
Qua trovi la normativa in materia fiscale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1993/11/05/093A6078/sg
E se ancora hai dubbi chiedi al tuo commercialista!